Qualcuno la notte prima non ha dormito, qualcuno è venuto accompagnato dai genitori, altri da un gruppo di “sostenitori” della propria scuola ma tutti i consiglieri e le consigliere (22) erano presenti alla prima seduta del Consiglio comunale dei ragazzi.
La sala, un po’ austera, è quella del Consiglio comunale (dei “grandi”), il pubblico numeroso e i cellulari fissi su “foto” non incoraggiavano a lasciarsi andare. Mi sono presentato e ho spiegato cosa fa e come funziona il CCR, i consiglieri mi guardavano attenti e seri. Non c’erano domande. Ho pensato: sto parlando troppo “difficile”? Una bambina mi ha sorriso rassicurante. OK, vado così!
Al primo scambio di idee tra consiglieri si vede già che sono tutti curiosi e aperti ad ascoltare. Al secondo lavoro in gruppo collaborano tra loro e si dividono spontaneamente i compiti. L’ambiente si scalda, ma non la stanza. Il riscaldamento funziona? Mentre me lo sto chiedendo vedo un consigliere che discute animatamente in maniche corte. Sono convinto che questo è un Consiglio che farà bene.
Quasi alla fine è arrivato il Sindaco con la fascia tricolore. Ha ascoltato dai consiglieri una prima relazione sugli argomenti che il Consiglio discuterà.
Tutti temi importanti non solo per i ragazzi e le ragazze ma per tutti i cittadini: l’ambiente, gli animali, la solidarietà, incontrarsi, la parità nello sport, il diritto al gioco e al movimento, la scuola e la tecnologia, i finanziamenti scolastici, rivitalizzare i luoghi più belli della città, il divertimento, riutilizzare gli spazi per iniziative. Non è una “lista dei desideri” o una letterina a babbo Natale perchè li esaudisca, sono già la prima forma di consigli che il CCR può dare per migliorare la vita della comunità.
Il Sindaco ha riposto speranze nei ragazzi e nella ragazze, ha chiesto il loro aiuto per la città impegnandosi ad ascoltare le loro opinioni.
Siamo partiti. Dice il saggio: “Se vuoi andare veloce, vai da solo; se vuoi andare lontano, vai con qualcuno”. E non lasciarlo dietro.
Francesco